All’interno di una cantina del Settecento napoletano, Cantina San Teodoro stupisce nei minimi dettagli. Lo stile è minimalista, perché – come lo stesso chef racconta – “è come una bella donna, deve indossare l’indispensabile”. L’ambiente e l’atmosfera sono caldi. I tavoli, cinque in tutto in uno spazio 5x5 m, è come se non ci fossero, sono lasciati completamente al buio. Nella penombra rimangono anche le persone. La luce è esclusivamente sul piatto, perché è il piatto l’unico protagonista. Tovagliato in canapa naturale e tovagliolo bianco non fanno che mettere ancora più in risalto le tonalità del piatto. L’unica nota colorata concessa è quella del bicchiere dell’acqua. Di prestigio e raffinatezza è anche la carta scelta per i menu: per gli uomini, per le donne (in cui non sono presenti i prezzi) e carta vini. Tutti e tre sono stati realizzati su carta Amalfi, ancora più impreziosita da una particolare lavorazione: immersa nell’acqua, viene toccata da gocce di colore che si imprimono su essa formando disegni e figure astratti.